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Venerdì 10 aprile il planetario "è aperto" on line

Quinto venerdì di forzata chiusura e quinto appuntamento solo on line del planetario comunale “A. Masani” di Marina di Carrara, in questo periodo di “tutti a casa” per il contenimento della diffusione del Covid-19.

La lezione di questo venerdì 10 aprile è dedicata al ricordo delle vicissitudini dell'Apollo 13 (il cui lancio avvenne esattamente 50 anni fa), prendendo spunto per parlare dei rischi potenziali delle future missioni spaziali (dal previsto ritorno sulla Luna fra pochi anni, all'ambizioso viaggio e sbarco umano sul pianeta Marte). Molto è cambiato dalle pionieristiche missioni iniziali russe e americane, ed oggigiorno i protagonisti dei voli spaziali sono notevolmente aumentati, comprese realtà private che si prefiggono lo scopo addirittura di viaggi turistici in orbita. Ma il nostro legame con lo spazio è oggi più diffuso di quanto crediamo: dai satelliti meterologici a quelli per le comunicazioni, dal sistema GPS sui cui si basano i nostri navigatori ai satelliti che indagano sulle risorse energetiche, agricole, umane del pianeta. E, ragionevolmente, questo legame sarà sempre più stretto nel prossimo futuro. La presentazione, registrata, sarà visibile on line sulla pagina facebook “Gruppo Astrofili Massesi” a partire dalle ore 20 di venerdì. Dalle 21:30 alle 23 sarà presente anche il curatore della lezione, cui potranno essere poste domande o richieste di approfondimento alle quali verrà data, per quanto possibile, risposta nei post della pagina.

La cosa proseguirà anche coi successivi venerdì, a partire dal prossimo, 17 aprile dedicato a “Comete e asteroidi”.

Nell'immagine: il modulo di servizio e di comando della missione NASA Apollo 13 , destinato al terzo sbarco sulla Luna che non ebbe luogo, ripreso dal LEM ove l'equipaggio si era rifugiato, dopo l'esplosione di un serbatoio di ossigeno che aveva messo fuori uso gran parte delle apparecchiature dei due moduli danneggaiati (si veda lo squarcio a sinistra). I tre astronauti della missione, Jim lovell, Jack Swigert  e Fred Haise, trovarono rifugio nel piccolo LEM, che era destinato e attrezzato per solo due persone per il tempo strettamente necessario a scendere e risalire dalla Luna al modulo di comando che avrebbe aspettato in orbita per poi tornare a Terra. Attraverso ingegnosi accorgimenti riuscirono a sopravvivere al freddo di 4 giorni del viaggio di ritorno e a rientrare salvi a Terra.


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