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Perseo

Perseo

 

è una costellazione settentrionale, rappresentante l'eroe greco che uccise la terribile Medusa. È una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è anche una delle 88 costellazioni moderne. Contiene la famosa stella variabile Algol (β Per), ed è anche la sede del radiante delle Perseidi, lo sciame meteoritico estivo reso celebre da Giovanni Pascoli con la sua poesia "X Agosto".

È visibile per una parte sullo sfondo della Via Lattea, tra Andromeda e Auriga. È composta da 136 stelle visibili ad occhio nudo e da tre ammassi stellari.

Il mito di Perseo è stato narrato da vari Danaeautori greci e romani, Apollodoro, Igino, Esiodo, Plinio il Vecchio, Ovidio, Pausania... ed è stato fonte di ispirazione per pittori e scultori del Rinascimento come del Romanticismo.

 

Un oracolo predisse ad Acrisio, re di Argo, che sarebbe stato ucciso da suo nipote: per evitare questo, Acrisio rinchiuse Danae, sua unica figlia, in una torre di bronzo. Ma di lei si era invaghito Zeus, re degli dei , al quale nulla è impossibile: trasformatosi in pioggia d'oro, entrò nella torre e si unì a Danae, ed in questo modo nacque Perseo.

La nascita del bambino fu tenuta nascosta, fino a quando Acrisio sentì i suoi vagiti e venne a scoprire la verità. Per sbarazzarsi definitivamente del pericolo, chiuse la figlia e il bambino in una cassa, e li gettò in mare.

 

La cassa galleggiò e portò madre e figlio fino all'isola di Serifo. Furono trovati da Ditti, un pescatore, che diede loro ospitalità. Il tempo passava, e Perseo cresceva forte e robusto.

Polidette, fratello di Ditti, era il tiranno di Serifo. Si era innamorato di Danae, ma non gradiva molto suo figlio: così, sperando quest'ultimo potesse rimanesse ucciso nell'impresa, gli ordinò di portargli la testa di Medusa, una delle Gorgoni: si diceva che Medusa avesse infatti il potere di pietrificare chi la guardasse.

 

Perseo, Ermes, AtenaPer fortuna Perseo, in quanto figlio di Zeus, aveva gli dei dalla sua parte. Ermes e Atena, lo aiutarono nell'impresa, "equipaggiandolo" con i migliori artefatti delle Ninfe: dei calzari alati, una bisaccia per contenere la testa della Gorgone, e, direttamente dagli Inferi, l'elmo di Ade. Ermes gli prestò il suo affilatissimo falcetto, ed Atena gli diede il suo scudo lucente come uno specchio.

Mentre Medusa dormiva, Perseo si avvicinò, invisibile e silenzioso. Guardandola riflessa nello scudo, le staccò la testa con un colpo di falcetto, poi ripose la sua testa nella bisaccia.

Dal sangue sgorgato dal collo di Medusa nacquero il mostro Crisaore e Pegaso, il cavallo alato.

 

 

Perseo e Andromeda

Mentre tornava a Serifo, l'eroe si trovò a passare per l'Etiopia, dove regnava Cefeo. La moglie di quest'ultimo, Cassiopea, si era vantata di essere più bella delle Nereidi (le ninfe marine), che, offese, chiesero a Poseidone di punirla. Il dio del mare inviò un mostro marino, che iniziò a devastare le coste del regno di Cefeo: l'oracolo di Ammone disse al re che per porre fine alla catastrofe era necessario sacrificare sua figlia Andromeda.

La ragazza fu incatenata ad una roccia ed esposta alle grinfie del mostro.

Perseo rimase colpito alla vista di Andromeda: uccise il mostro marino, e ne fece la sua sposa.

 

Tornato a Serifo, venne a sapere che il tiranno Polidette aveva cercato di violentare sua madre. Furioso, si recò alla reggia del tiranno, che si trovava con gli amici a banchettare. Chiuse gli occhi, ed estrasse dalla bisaccia la testa di Medusa: alla vista del volto del mostro (che anche da morto conservava il suo potere), tutti i presenti furono tramutati in statue di pietra. Perseo pose sul trono il pescatore Ditti.

 

Accompagnato da Andromeda e Danae, si recò ad Argo per conoscere il nonno. Ma Acrisio, temendo di incontrarlo, fuggì a Larissa. Là arrivò anche Perseo. Durante una gara di lancio del disco, quello di Perseo si impennò, e andò a colpire accidentalmente Acrisio, provocandone la morte. L' antica profezia dell'oracolo si era alfine avverata.


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