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Per Planetario on line, stasera si parla di chimica della Galassia con Giada Casali giovane astrofisica massese

Un effetto dell'epidemia di Covid-19 è stato senz'altro quello di impedire gli spostamenti a molte persone. Fra queste anche giovani ricercatori della nostra zona, bloccati per mesi a casa. Questo ci ha permesso di scoprire una realtà locale inaspettata, di giovani ricercatori della nostra zona che si fanno onore nel mondo. Abbiamo quindi approfittato per registrare alcune interviste sul loro lavoro, che stiamo mettendo settimanalmente on line sulla pagina Facebook gam-gruppo astrofili massesi.
Questa sera, 12 giugno, a partire dalle 21, c'è una intervista a Giada Casali, che sta ultimando una tesi di post dottorato in astrofisica. Fa parte dello staff dell'Osservatorio di Arcetri, e i suoi studi vertono su un metodo innovativo di datare l'età delle stelle, a partire dal rapporto reciproco fra la presenza di determinati atomi nelle atmosfere stellari. Nel corso dell'evoluzione della Galassia le stelle si trovano, infatti, ad avere a disposizione nuovi materiali prodotti dalle stelle al termine della loro vita. Quindi il "corredo chimico" di una antica stella è assai diverso da quello di una stella nata da poco. Come noto tutti gli elementi chimici con numero atomico superiore all'Idrogeno, Elio e Litio si sono formati all'interno delle stelle e da queste dispersi nello spazio alla loro morte (lenta o violenta). Quindi se respiriamo ossigeno o possiamo bere acqua, se abbiamo calcio nelle ossa o ferro nel sangue, o semplicemente se possiamo scambiarci una fede nuziale, è perché in passato altre stelle precedenti il Sole li hanno sintetizzati e li hanno poi dispersi, "inquinando"  la nebulosa da cui si è formato il Sole e gli altri oggetti del Sistema Solare. Insomma quando Alan Sorrenti cantava "siamo figli delle stelle" stava facendo una affermazione astrochimica (forse) senza saperlo.
Giada, che ha già pubblicato come prima auitrice articoli per riviste quali Astronomy & Astrophysic, per preparare la sua tesi ha quindi girato alcuni degli osservatori astronomici più importanti, da quelli cileni a quelli australiani, senza dimenticare il TNG (Telescopio Nazionale Galileo), il più grande strumento ottico di proprietà esclusivamente italiana, che si trova nell'isola La Palma della Canarie. Nell'intervista racconta quindi le sue esperienze umane e scientifiche e il suo sogno di poter vivere facendo astronomia.


Si coglie occasione per preannunciare che il planetario comunale "A. Masani" di Marina di Carrara riprenderà (con le norme di sicurezza vigenti) la sua attività a partire dal 26 giugno prossimo.

Nell'immagine: la "piccola" Giada, davanti ad uno dei giganteschi telescopi da lei utilizzati in Cile (osservatorio ESO di La Silla).


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