Qualche segnale di (quasi) normalità si comincia ad avere, ed esiste la concreta speranza che entro la fine di maggio (pur con tutte le precauzioni sanitarie che sarà il caso di attuare) ci potremo (ri)vedere fisicamente al planetario. Per il momento stiamo preparando le lezioni online ancora per i prossimi due venerdì. Venerdì 8 ci sarà una interessante intervista con una astrofisica massese, Cecilia Lazzoni, da poco laureatasi a Padova, che ci racconterà la sua esperienza durante il periodo di ricerca per preparare la sua tesi sulla prima esoluna (ovvero la prima luna di un pianeta estrasolare). Il successivo venerdì, 15 maggio, si parlerà del caso Galileo.
In questi ultimi giorni di "ristrettezze" ci potranno consolare e far compagnia alcune notizie/spettacoli astronomici interessanti:
a) In questo periodo Venere è arrivato alla sua massima luminosità per quest'anno. Questo è dovuto alla migliore combinazione possibile fra distanza, grandezza apparente, e quantità di superficie illuminata. In questi giorni appare come una falce sottile, ma grande, con la parte luminosa rivota verso il Sole (tramontato a destra in basso). Si può vedere già con strumenti dai 15 ingrandimenti in su (anche binocoli 15x50 abbastanza diffusi; sicuramente coi molto più rari 20X80 o 25x100), e con un qualunque telescopio astronomico. In fin dei conti il cannocchiale con cui Galileo scoprì le sue fasi aveva solo 20 ingrandimenti. Il motivo per cui Venere è così luminosa è anche la sua superficie molto riflettente. Si veda nella foto quì a sinistra un confronto fra la luminosità di Venere e della Luna, riprese poco più di una settimana fa, con lo stesso ingrandimento e la stessa durata di esposizione. La superficie di Venere riflette 10 volte più di quella lunare. Chi riesce a riconoscere la sagoma del pianeta può farci un breve messaggio al 333 11731533. Così per la curiosità di vedere chi riesce a vederla con lo strumento più piccolo e a meno ingrandimenti. In questa ricerca al limite delle possibilità sarà fondamentale che lo strumento sia il più fermo possibile (nel caso del binocolo appoggiatelo a un davanzale, un muretto, un pilastro ecc.)
b) Per chi volesse togliersi lo sfizio di vedere il movimento dell'asteroide 1998 OR2 (quello del "mancato scontro" con la Terra del 29 aprile scorso), può vedere un filmato ripreso dagli amici dell'osservatorio dell'Università di Siena, quella sera: https://www.facebook.com/astro.unisi/videos/858226981321497/
c) Con le comete non si è mai sicuri. Per restare solo agli ultimi decenni, alcune che dovevano diventare luminosissime si son rivelate dei flop, mentre altre del tutto inaspettatamente sono diventate splendenti. Ma sembra proprio che dal 25 maggio al 5 giugno la cometa C/2020 F8 SWAN , scoperta da poco (solo il 25 marzo scorso), sarà visibile dall'Italia forse ad occhio nudo (specie da cieli puliti e poco illuminati di montagna), certamente con un qualunque binocolo, bassa sull'orizzonte ovest, dopo il tramonto del Sole. Prima e dopo quel periodo la cometa apparirà troppo vicina al Sole o sarà visibile solo dall'emisfero Sud della Terra. La foto è del 15 aprile ed è presa dai cieli incontaminanti della Namibia. Il colore verde della chioma dipende dalle molecole di carbonio, la coda blu è quella degli ioni, più leggeri.