Questo venerdì, 15 maggio, dalle ore 21, l'appuntamento settimanale con planetario on-line", la simpatica e seguitissima iniziativa curata settimanalmente dal planetario comunale "A. Masani" di Marina di Carrara in attesa di poter riaprire le sue porte ai visitatori reali, sarà dedicato a "Il caso Galileo: fra storia, scienza e luoghi comuni".
La vicenda del grande scienziato pisano è centrale, coi suoi aspetti positivi e negativi, nella storia della cultura e della scienza europea (e non solo), e su di essa molto si è detto e scritto, non sempre obiettivamente e disinteressatamente. Quando viene svolta al planetario la conferenza ripercorre, in rigoroso ordine cronologico, i fatti astronomici, teologici, storici ed umani che han portato alla condanna ed all'abiura di Galileo, inquadrandoli nelle conoscenze scientifiche dei secoli precedenti e successivi. Occorre "spulciare" tra i documenti per scoprire come le grandi rivoluzioni culturali e scientifiche nascano talvolta su piccoli dettagli, solo apparentemente banali. Solo così ognuno sarà poi realmente libero di formarsi una propria idea, più circostanziata, della vicenda. In questa versione forzatamente ridotta, e visibile a partire dalle 21 sulle pagina Facebook "GAM - gruppo astrofili massesi", si è pensato di focalizzare l'attenzione su 2 lettere che coinvolgono Galileo e Papa Urbano VIII (dapprima suo ammiratore e seguace, poi forse il più risoluto nel volerne la condanna a tutti i costi), una lettera dell'amatissima figliola Suor Maria Celeste appena appresa la notizia della condanna, e infine la sentenza del processo, meno nota della celeberrima abiura che Galileo dovette recitare il 22 giugno 1633, ma importante per conoscere i termini su cui si basò il processo.
Nell'immagine; Galileo sessantenne (da un ritratto a disegno di Ottavio Leoni, 1624. Firenze. Biblioteca Marucelliana)